Cerchi la città tra i rumori dei carpentieri, la sfiori.
La tocchi, ai confini della zona rossa, quando senti che il passo si accompagna ad un rumore di come di ghiaia. È come rumore di ghiaia, il rumore dei calcinacci.
La zona rossa, ci entri, di nascosto, come quelle marachelle della scuola, di nascosto, senza farti vedere perché non si può, perché c'è l'esercito a vietare che si entri. L'esercito? Ma cos'è? Un segreto militare, una menzogna, un inganno, cos'è? Perché?
Perché l'aquila non esiste più. Non c'è più.
Ci sono i panni stesi. I panni stesi. panni stesi da quattro anni. L'ultimo gesto di una vita. Ci sono sedie raccolte in cerchio nel cortile, per le ultime chiacchiere della sera. Da quattro anni. Finestre aperte (stasera fa caldo), da quattro anni. I vestiti, le stanze, i mobili, da quattro anni. I piatti impilati. Da quattro anni.
Una sigaretta accesa. Da quattro anni
(Voci, ferme
Luoghi, fermi
Ante, ferme
Vestiti, fermi
Sguardi
Fermi da quattro anni.
Addossati a quelle mura eterne che non ci sono più.)